Canta che ti passa o era meglio morire da piccoli?
La vita è un gioco a metà, il resto bisogna decisamente viverlo
Comunque sì, é complicato crescere. E soprattutto accettare di crescere, perché con Peter Pan è amore a prima vista, ed il primo amore, lo sappiamo, non si può scordare. Chiedetelo a Rob, il protagonista di questo romanzo, che si trascina dentro il dubbio amletico dell'essere o non essere lungo 250 pagine affatto noiose e nemmeno troppo pretenziose.
A 35 anni o intorno a quelle parti, la vita né inizia né finisce. Ma il tempo scorre, comincia ad avere consistenza il passato ed il futuro è lì ad incalzare.
Così Rob, misogino, musicofilo, forse un bimbo cresciuto ma impertinente e paravento è la voce narrante del racconto, in preda a dubbi e malinconie, velleità e sogni. Mette a nudo la sua vita attuale e quella passata, con una storia sobria ma non troppo (altrimenti non sarebbe inglese), mai banale, con quello stile anglossassone che non ti fa mai ridere ma con il sorriso che è dietro ogni pagina, ogni riga.