09 agosto 2016

A mano armata. Vita violenta di Giusva Fioravanti, terrorista neo-fascista quasi per caso (Giovanni Bianconi)

Come un romanzo, ma tutto vero. Amori di piombo.
Perché si si amavano. 
Non sono impazzito, lo giuro. Non almeno nello scrivere questo pezzo. Perché esordire con un titolo romantico per parlare di un libro che narra degli snodi cruciali della veloce e feroce vita di Valerio Fioravanti, può sembrare se non blasfemo quantomeno inopportuno. Perché lui assieme alla sua compagna Francesca Mambro furono fra i più violenti terroristi neri di fine anni settanta ed furono i leader indiscussi della formazione eversiva denominata NAR, Nuclei Armati Rivoluzionari
Però si amavano. Come chiunque di voi, di noi, di altri. Non immediatamente, la passione istantanea calda e libidinosa, l'attimo fuggente, il colpo di fulmine e poi. Ma nel tempo, crimine dopo crimine. Come disse Freud, nel suo bel saggio "Il disagio della civiltà", le due pulsioni essenziali che animano l'essere umano sono Eros e Thanatos, amore e morte. E l'amore che fu e che è tutt'ora fra i due può essere una lucida e limpida testimonianza della asserzione del padre della psicologia. Si sono innamorati uccidendo a caso, spezzando vite innocenti.

08 agosto 2016

La pelle (Curzio Malaparte)

Acido, corrosivo, politicamente scorretto e anche di più. Umanamente senza freni, con passaggi al limite di uno splatter ante litteram. Irriverente e sorretto da una varietà di registri stilistici sorprendente, La pelle più che un romanzo è un violentissimo pamphlet sull'esito della seconda guerra in Italia. Si svolge prevalentemente a Napoli e nel finale tocca Roma e Firenze. Uno serie di mirati strali, anticonvenzionali e feroci.

04 agosto 2016

Gesti convulsi (Alessandro Bresolin)


Perdersi e non ritrovarsi. Cinque racconti. Cinque vite non proprio allo sbando ma sicuramente poco dirette e concentrate, più che altro smarrite, anzi deviate su binari sbagliati. Il cervello, la centrale di comando, ha dato coordinate errate, o forse sono state le intermittenze del cuore a far intraprendere strade impervie e che forse porteranno a nulla. Un classico direte voi ed allora è la novità, il linguaggio, il contesto.

16 luglio 2016

I ragazzi Burgess (Elizabeth Strout)

Quel che non sai tu, quel che non so io. Epperò alla fine facciamo quadrato, che siamo nel mezzo di un cerchio che ci stringe
Il preponderante Jim. L’afflitto e amletico Bob. La complicata Susan. Gli ultimi due son gemelli, separati dalla nascita e con vite diverse, entrambi divorziati, l’altro è il fratello più grande, ormai noto avocato, adulato da tutti, compresa dalla fedele ed insicura moglie Helen. Se non che il figlio di Susan, il timido Zach, getta una testa di maiale dentro una moschea della sua sperduta e amena cittadina del Maine. Perché lì esiste un problema drammaticamente attuale come la convivenza fra la neonata comunità somala e gli indigeni. Niente sarà come prima. Perché il passato passa, anche quel drammatico incidente in cui pare che Bob abbia causato al morte del apdre sfrenandogli il trattore addosso, a  4 anni. Ma la famiglia è famiglia. Forse.