14 febbraio 2019

Metà di un sole giallo (Chimamanda Ngozi Adele)

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Ve le ricordate le tremende foto dei bambini denutriti del Biafra? Quelli come
me nati nel 1970 e dintorni di sicuro. Si diceva “mangia di più che sei messo male come quelli lì, sei secco come uno del Biafra”. L’innocenza dell’infanzia, Perché succedeva davvero. Con l'inquietante beneplacito dell'Onu e di tutti gli organismi preposti alla pace nel mondo, allora ed ora, alla luce di quel che ancora succede. Con l'allegro e macabro disinteresse della cultura social e multimediale Eccoci allora. Nigeria, anni sessanta dello scorso secolo. 
Chi  può scappa, chi non, resta. E chi ha guadagnato, continua. Chi non continua, non ha mai guadagnato.  Nemmeno per mangiare. 

12 febbraio 2019

Luce d'estate ed è subito notte (Jon Kalman Stefansson)

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Il tempo passa, ci passa attraverso e per questo invecchiamo. Tra cent’anni saremo sotto terra, nient’altro che ossa e forse una vite di titanio che il dentista ci ha fissato in un dente dell’arcata superiore, perché l’otturazione tenesse”.
Una terra isolata, a suo modo sospesa tra la magia e l’oblio, la capitale Reykjavik è lontana e Sydney molto, ma molto di più, racconta l’autore. Lirismi mai ammorbanti e ritratti carveriani ma in salsa nordeuropea inun villaggio che non arriva a quattrocento anime. Ma i cuori pulsano, le anime vibrano, la gente parla.

11 gennaio 2019

Solar (Ian McEwan)



Solar, solare, solo. Beard è un grande capo, un dominante. Passi che va forte con le donne, nel senso che se le porta a letto facilmente. Cinque fra le tante le ha sposate con conseguenti litigi, separazioni, divorzi, assegni di mantenimento. Ed ora la attuale compagna vuole un figlio. Improponibile per il nostro scienziato. Perché lui non è solo un donnaiolo scaltro ed anaffettivo. Tra colpi di genio e furti avventurosi è anche un convinto e stimato assertore delle energie eco-sostenibili, avendo fra l’altro vinto un premio Nobel. Ma non basta per rivoluzionare il mondo, figuriamoci la sua vita. Anche perché se la sua notorietà si deve a fortunati e rivoluzionari studi giovanili, la sua attuale mission è in gran parte scaturita da una sua violazione di legge.

03 gennaio 2019

La muta del serpente (Giuseppe Colangelo)

Quando il calcio non è solo delirio. Quando anche i goal della propria squadra sono clamorose autoreti. Quando la vittoria è una sconfitta di tutti, non solo dei propri beniamini. All’arrivo della terza preoccupata lettera del suo lontano amico argentino, Domenico che oramai chiamano tutti Domingo per le sue origini sudamericane, comincia ad essere preoccupato. La compagna Radka, di origine ceche, comincia a chiedere cosa succede al suo compagno, lavoratore ma anche perditempo, calciofilo ma anche comprensivo e fedele. Quegli sguardi tristi e quell’aria mesta non la convincono. Certo, seguirlo alla scoperta delle sue antiche radici italiane in uno sperduto ed appenninico insediamento della Lucania sapeva già non sarebbe stato facile, ma c’è l’amore e la radio che sintonizza su frequenze che portano tra qualche gracidio e qualche tetra notizia, sapori ed odori del suo lontano e chiuso paese, dominato dalla intransigenza filo sovietica.