23 dicembre 2014

La storia dell'amore (Nicole Krauss)

Era uno di quei giorni così. Ero in libreria per due titoli che volevo assolutamente comprare. Poi come spesso mi accade, forse perché roba di nicchia, non li trovo, anzi, bisognerebbe ordinarli sostiene la commessa molto paffuta e per nulla attraente. Non mi arrendo, non sia mai e mi capita allora fra le mani questo corposo volume, con la solita anonima e romanticheggiante copertina delle edizioni Guanda, stile harmony floreale.
Mi dico perché no. Il titolo quasi aulico ed imperativo , in qualche misura altisonante. Magari può far sospettare un suadente e mucciniano trattato di sapore Mocciano, pieno di luoghi comuni e baci e abbracci e ti amerò per sempre. Oppure si presume che trattasi di una vibrante e magari schizofrenica digressione sulla passione, i sentimenti, le catarsi, le fisicità dell'amare.
Invece, alla fine, vi dirò, si rimane stupefatti, perché si trova un intenso, malinconico e sorprendente romanzo, di notevole fattura, in questi tempi di produzioni letterarie dove il melenso ed il già visto -già sentito abbondano nelle librerie.

16 dicembre 2014

Le correzioni (Jonathan Franzen)

Una tranquilla famiglia americana. Di quelle che. Quelle che insomma, qua e là le dicono normali. Che lavorano, lavano i piatti, educano i figli. E per carità, pagano le tasse, per quello che si può. Pregano. Amano. Odiano. Fanno figli. Per dire, una di quelle famiglie che non vanno in televisione, ma fanno la nazione, una nazione che tale non è nata per caso o per follia, ma che poco tempo fa faceva tanta invidia e che una volta, non lontana, dominava il mondo ed ora si trova dominata, cose che succedono. Ma non ditemi che nessuno lo sapeva, fatta di queste persone, che sotto sotto pensano che la felicità può essere acquistata al supermercato, la serenità non è tassata ma neanche è una rendita e la carta di credito una password per accedere ai misteri della vita, svelandone i perché. 

14 dicembre 2014

Olive Kitteridge (Elizabeth Strout)

Olive è dappertutto, anche dove non può arrivare, anche dove non serve, nessuno lachiama, nessuno la vuole. Emigra e trasmigra dalla sua vita a quelle di altri, senza soluzione di continuità. Per lei l'importante non è piacere, far divertire, dare gioia. Per lei è importante esserci, costi quel che costi. Ed allora visto che è stata insegnante, cerca di insegnare la vita a chiunque, anche se la sua pare un esistenza non proprio imparata, invadente ma non generosa, viva anche quando pare morire, perché Olive di sentimenti ne ha molti, specie castrati.

Fuoco nella polvere (Joe R. Lansdale)

Certo che ci voleva solo Joe Lansdale. Siamo d’accordo che la letteratura è anche puro e mero fuoco d’artificio, una sorta di circo senza animali in clausura coattiva. E allora. Divertimento certo, ma intelligente, non un tronfio sconfinamento nel banale, nel triviale o nel mero meretricio di sapore volgarmente clownesco. Uno scopo che può (e deve, è necessario) anche diventare quasi un acrobatico esercizio di stile, divertissment senza secondi fini (almeno apparentemente) se non una certa tendenza all’amarcord archetipico e fanciullesco, dando forma e sostanza alle proprie letture eventualmente giovanili, quasi come dono e ringraziamento.