18 giugno 2015

Il visconte dimezzato (Italo Calvino)

Il bene e il male. Il brutto ed il bello, i poli che si attraggono e respingono e fanno sussultare questa strana strana forma di esistenza chiamata vita. 

Quando il giovane visconte Medardo, in compagnia del fido scudiero Curzio viene spaccato a metà da una palla di cannone durante una battaglia in Boemia, sul finire del Seicento, ecco che inizia la favola delle favole. L'archetipico e pluri-raccontato tema del doppio. Con dei classici memorabili ormai nella memoria collettiva 

Il cavaliere inesistente (Italo Calvino)

Nella infinita guerra che i Franchi hanno intrapreso contro gli infedeli, tra i cristiani c'è anche Agilulfo. Non è un paladino come gli altri, perché non ha corpo, è solo un'armatura. Misteri della fede. Il cavaliere vive e combatte solo con la forza di volontà. Non è molto simpatico agli altri, che hanno tutti rigorosamente il loro corpo in carne ed osssa, anzi, talvolta sono persino troppo robusti o troppo grassi. Sono in eccesso, quanto Agilulfo in difetto. 
Un siffatto cavaliere non può attirare che invidie ma anche esercitare fascino, sta nelle cose. 

17 giugno 2015

Per dove parte questo treno allegro (Sandro Veronesi)


Saga di sentimenti e istinti, di sfide all'assurdo e all'impossibile fatte con la lucida coscienza di sfidare, anche se non sempre sembra un gioco.
E si avverte una forte e vivida forza di avere, dettata dal richiamo inesorabile del legame familiare, che riesce a scollare l'anima dall'apatia: la voglia di giocare. Ancora. E di più.

Anche se non sembra possibile. Anche.

In barba alle convinzioni ed alle convenzioni.

Eccolo, un libro dimenticato, come le feste nazionali, come il precariato intellettuale, come.
Quando.
Adesso.
Storia semplice: un padre appena sfuggito agli strali dei finanzieri per celebrare il suo presunto moralismo che non trova scampo ai suoi donchisciotteschi investimenti da imprenditore incapace, cerca (e trova ma non trova) il proprio figlio in una Roma sonnolenta e calda, anzi afosa, in un estate fine anni ottanta e gli chiede, anche se ciò costa i rimbrotti velleitari e mai cinici, di fargli un favore.

La banda della magliana (Gianni Flamini)

Un pugno allo stomaco. Un conato di vomito. Una rabbia sorda e cieca. Leggere alcuni libri fa male, ti graffia il cuore, ti fa sentire indignato, perso, sconfitto. E soprattutto ti fa vergognare di essere in una nazione corrotta e corporativa, dove dietro la facciata esteriore si nasconde di tutto e di più e alle spalle del cittadino comune vengono commessi efferati delitti e variegate ruberie. 
Per capire il DNA italiano, per arrivare a comprendere lo sfacelo attuale delle istituzioni, per avere insomma consapevolezza di quanto fango si è accumulato e stratificato negli anni ebbene la storia della Banda della Magliana è esemplare.