23 luglio 2015

Quando il cielo era sempre più blu (Enrico Gregori)

1975, Roma. Un giovane studente universitario, Enrico Gregori, incontra un cantautore esordiente, figlio di immigrati calabresi. Si chiama Rino Gaetano. Il ragazzo è in pieno fervore creativo perché in procinto di incidere il suo secondo disco. Gregori è redattore a tempo perso per la rivista Ciao2001, testata storica in ambito musicale, ed è stato piacevolmente colpito da una apparizione del musicista in televisione. Strano, lui non ama la canzone italiana e si ubriaca spesso del rock anglo americano specie se considerato colto, elitario. Quel giorno nella sede della casa discografica IT, costola del ben noto colosso RCA, nasce così una amicizia. Di quelle che non finiscono più, tra due quasi coetanei che coltivano la stessa ardente, avvolgente passione, la musica. E poco importa se i ruoli sono predefiniti, uno come produttore l'altro come attento ascoltatore. 

It (Stephen King)

Mike Hanlon alla fine ha deciso di chiamarli tutti e sei i componenti della banda che da bambini vinsero una battaglia vitale. Le modalità rilevate nell'omicidio di un omosessuale non ammettono dubbi: It, l'entità multiforme che infesta la provinciale cittadina di Derry nel Maine, è tornato. Ma Stan Uris non verrà, si è sucidato alla notizia della convocazione. Gli altri sono già in viaggio. L'orrida e crudele creatura, spesso manifestatasi nella diabolica figura del bizzarro ma comunque orrorifico clown Pennywise, ogni 27 anni circa torna nella cittadina ad uccidere per nutrirsi, avendo come prede preferite bambini e ragazzi. Nel 1958 trovò una inaspettata resistenza da parte della "banda dei perdenti", composta appunto da Hanlon, il defunto Uris, il balbuziente redento Bill, cui It ha ucciso il fratello più piccolo, il goffo e allora grasso Ben, l'ipocondriaco e perenne vittima di una fantomatico asma Eddie, l'irrequieto e sboccato Richie ed infine la bella, suadente e fatale Beverly, dalla lunga e fedifraga chioma rossa. 

Venite venite B- 52 (Sandro Veronesi)


Anni Sessanta, Italia, litorale della Versilia. Il paese è incontaminato e pieno di voglie, esistono scarse regole e nessuno che intenda seriamente far rispettare la legge. Tutto è possibile e l'impossibilità appare una parola ancora priva di senso, questo paese pare rinascere germogliando come fiore dalla terra arida delle sue contraddizioni sociali e psicologiche. Lo stranito e stupefatto protagonista è Ennio, proveniente da un ameno paesetto claustrofobico quanto basta ed ottuso fino al vomitevole, suonatore a tempo perso di sassofono nel mitico gruppo dei Los Locos, inappetenti al successo per DNA, che all'improvviso prende al volo la svolta della sua vita. Dalla proposta d'ingaggio per una intera stagione musicale presso stabilimenti e balere, si trova in mano l'incarico d'autista dell'affarista Saligari, tipico esponente della imprenditoria di quegli anni, spregiudicata e senza vincoli o lacci, ma ancora sufficientemente libera ed apolitica anche se ferventemente anti comunista e comunitaria, scevra da massonerie trasversali, capace di deturpazioni ed affari che di lecito non avevano nemmeno l'odore ma ancora assolutamente indipendente, avventuriera come una volta nel Far West.
Carpe diem.
Tutto cambierà. Anzi no.


Sardinia blues (Flavio Soriga)

Ecco, lo so, ci verrebbe da dire, aggiungere, togliere, misurare. Perché questo è un romanzo che induce all'azione, sia quel che sia. Parla di trentenni e non ai ventenni. Strano,come no. Tre ragazzi. L'avventura. La voglia, l'arsura. Magari anche la paura, perché il difficile è avere coraggio, come spesso mi dico e racconto agli altri, ogni giorno è difficile, ogni anno racchiude tante disperazioni, ma avvicinarsi ai trenta anni e superarli oggi non è un salto nel buio ma forse di più, con la sicurezza che finalmente quel nulla che ti pesava non è una sensazione, ma una reazione, azione, mozione. E soprattutto il farsi un sacco di pippe mentali con la paghetta settimanale e senza malattie gravi accertate può sfociare nella grafomania, ma non è arte. E' parodia, nulla, non esplode.