06 luglio 2016

La terra vista dalla luna (Claudio Morici)

 “ A generation without name, ripped and torn/ Nothing to lose, nothing to gain/ Nothing at all” cantava tanto tempo fa con forza e rabbia un giovane gruppo irlandese sanguigno e travolgente chiamato U2 e guidato da un cantante carismatico e visionario dal nome d’arte Bono Vox. “Una generazione senza nome, lacerata e tormentata niente da perdere, niente da guadagnare”, urlava allora Bono, in uno dei tanti loro pezzi giovanili ormai ingiustamente nell’oblio, “Like a song” per l’esattezza. Ecco appunto si era agli inizi degli anni ottanta e qualcuno con lungimiranza già gettava uno sguardo in avanti, confrontandosi con le enormi ed avvolgenti pochezze che stagnavano d’intorno e si preparavano a fagocitare il nostro futuro, il mio, il suo, il nostro.

05 luglio 2016

Ulisse da Baghdad (Eric-Emmanuel Schmitt)

"Mi chiamo Saad Saad, che in arabo significa “speranza speranza” e in inglese “triste triste”. A volte sono Saad Speranza e a volte Saad Triste, ma agli occhi dei più sono niente."
I maledetti del millennio.
Sudore, malinconia  e tanto, tanto coraggio. Ma anche tristezza, paura e un compito improbo. Come  potrebbe poi sopportare la vita un’aspirante rifugiato politico che però l'Europa intera (e  prima anche l'Onu) bolla come mero clandestino da rispedire al mittente?

04 luglio 2016

Rayuela- Il gioco del mondo (Julio Cortazar)

Un gioco, certo.
Ma di altissima classe, ostico in alcune parti, poetico e suadente in altre, filosofico a tratti, con una ricercatezza lessicale e strutturale che emergere nitidamente il cristallino talento dell'autore.
Conoscevo Cortazar come maestro del racconto fantastico moderno, quello di Bestiario per dire o Tanto amore per Glenda, e pur continuando a ritenere che la forma più breve gli sia più congeniale, l'ho scoperto romanziere "folle", torrenziale nonché vertiginoso e ambizioso.
La storia raccontata è quella di Horacio, argentino a Parigi costretto a  rientrare alla natia Buenos Aires perché cacciato dai propri amici, con l’ossessione di una donna magica e incomprensibile che non ha saputo amare, e lì si ritrova ospite d'un vecchio amico e la sua compagna. Ma trattasi di un mero espediente per mettere in opera funambolismi letterari, riflessioni cosmiche, paure ancestrali.

30 giugno 2016

Il Vangelo secondo Pilato (Eric-Emmanuel Schmitt)



Ponzio Pilato scrive al fratello Tito con profonda inquietudine: racconta che la tomba di Jeshoua è vuota ed il corpo del mago di Nazareth è scomparso. Pensava di archiviare l'odiata Pasqua ebraica senza fastidi ulteriori, ma non è stato così. Per lui sicuramente il corpo è stato trafugato, ma la voce di una impossibile resurrezione potrebbe avere effetti devastanti sulla regione da lui amministrata per conto di Roma. Gli equilibri politici sono infatti instabili, tra sacerdoti del tempio, zeloti e meri criminali à la Barabba. La moglie Claudia continua imperterrita a sostenere che quell'uomo non era un ciarlatano abile e dalla personalità magnetica ma il Messia, il figlio di Dio. Pilato analizza la situazione, avvia ricerche  a tutto campo, assiste al progressivo cedere alla forza di Joshua di Caifa, capo dei sacerdoti a lui fedeli ma anche dei suoi stessi amici fidati, a partire dall’enigmatico e lussurioso Fabiano.