Riscrivere un totem, ma senza nerbo. La prima epopea occidentale. E, probabilmente, la più famosa. L’odissea. E da lì iniziò la narrativa occidentale, dicono gli storici. Come non resistere al suo fascino. E come non restare ammaliati da Ulisse, comprimario risolutivo nella prima parte e protagonista assoluto della seconda parte del poema. E qui ce lo ritroviamo quasi alla fine. quando approda alla sua amata, agognata ( e a volte obliata, Circe dixit) Itaca, dove Penelope la moglie è sempre più bella e concupita e gli altri suoi cari non faticano a riconoscerlo subito, nonostante il travestimento. Ma Penelope prende tempo, non si sa mai. Vedi le donne, quante ne sanno.
11 ottobre 2016
Itaca per sempre (Luigi Malerba)
Riscrivere un totem, ma senza nerbo. La prima epopea occidentale. E, probabilmente, la più famosa. L’odissea. E da lì iniziò la narrativa occidentale, dicono gli storici. Come non resistere al suo fascino. E come non restare ammaliati da Ulisse, comprimario risolutivo nella prima parte e protagonista assoluto della seconda parte del poema. E qui ce lo ritroviamo quasi alla fine. quando approda alla sua amata, agognata ( e a volte obliata, Circe dixit) Itaca, dove Penelope la moglie è sempre più bella e concupita e gli altri suoi cari non faticano a riconoscerlo subito, nonostante il travestimento. Ma Penelope prende tempo, non si sa mai. Vedi le donne, quante ne sanno.
Giulia 1300 e altri miracoli (Fabio Bartolomei)
L'isola che non c'è.
Forse.
La condivisione.
L'amore. Una vita che abbia una direzione se non certa perlomeno non affannata.
Diego, Fausto, Claudio e Sergio. Più che un poker d'assi un quartetto senza
archi e per lo più stonato. Stonato dalla vita dal lavoro, dall'amore
(ammesso che tale sia) oppure semplicemente da un carattere limitato.
E così i quattro, più per insofferenza che per voglia, aprono un
agriturismo in Campania, sfruttando un casale a prezzo d'acquisto conveniente.
Ma le magie non ci sono ed appunto serviranno miracoli, vuoi per propria od
altrui incapacità.
L’allegra banda che presto crescerà di numero ha infatti
dimenticato un po' di cose. I propri limiti, il proprio vissuto e soprattutto la camorra, la
corruzione, l'immigrazione clandestina ed una Giulietta 1300 che sotterrata per
evitare guai, ha lo stereo che si accende ad intermittenza e trasmette musica
classica. E non si spegne.
08 settembre 2016
L'altro mondo (Marcello Fois)
Barbagia. Fine ottocento. Bustianu, un avvocato senza remore. Una terra con le sue leggi e le sue storie, che mal digerisce oppure si accoppia in maniera insana e subdola con il governo centrale, che è lontano, oltremare. Una natura impervia non sempre benevola, dagli odori forti, da colori spesso vividi. E un sotto fondo di violenza, nuda e cruda, quasi archetipica. Ed una storia con qualche tinta noir che racconta a volte cose dell'altro mondo. Ed una lingua particolare, sostenutissima.
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23 agosto 2016
Opinioni di un clown (Heinrich Boll)
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A volte si fa buio, nelle notti
dell'anima, e puoi accendere le candele del sarcasmo oppure dell'odio, puoi
sperperare iridescenti fiammiferi di speranze, tentando con vigore e tenace
determinazione di illuminare spazi di comprensione oltremodo oscurati.
Quando il cuore si ribella.
Quando si instaura quella
particolare cecità che permette di disintegrare il buio, che fa luce su ogni
angolo oscuro.
Quando il cieco dolore
solamente ammantato di ironia piega e spezza ogni debole ipocrisia, quando la
rabbia viene stappata dalla bottiglia del dolore e fuoriesce, senza freni o
inibizioni di sorta e nessun bicchiere di pazienza per quanto capiente può raccoglierla
per intero.
Tutto questo accade quando un torrente di malinconia decide di arrivare al mare
delle conclusioni per quanto disperate ed indesiderate esse siano.
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