11 giugno 2024

Voci partigiane (Simona Teodori)

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Siamo durante la Resistenza, la lotta è quotidiana e sempre più cruenta. Esiste una questione privata che nessuna guerra può arginare tra Michele Sadda ed Enrico detto “Tirana”, poiché ha fatto la campagna d’Albania. Succede, anche fra chi lotta fianco a fianco o in fazioni avverse, in una battaglia più grande dei piccoli e grandi interessi personali. Ma ce lo aveva già detto Fenoglio, non c'è guerra che tenga di fronte a ciò che preme al cuore ed agita il cervello. Figaro, compagno di Enrico nella brigata partigiana, lo ha intuito ed ora mentre sono stati presi da un commando tedesco e dallo stesso Michele sa che i nodi verranno al pettine. E magari non se ne saprà nulla, oltre i tre i coinvolti, di quello che c'é dietro, o sotto, o sopra. Ma i partigiani sono tanti e diversi, con un unico fine, si spera. Ed allora è risaputo che in guerra non c'è spazio per la poesia, il Poeta lo sa bene. E non ci ha pensato due volte a coprire la fuga del compagno Lupo e della giovane staffetta Lisetta, peraltro incinta, richiamando l'attenzione della pattuglia nazista che li ha sorpresi. E ha salvato la Lisetta, che ora è lì che attende con fiducia il ritorno di Matteo, partito al fronte. Ora che è diventata madre, sbarca il lunario dalla ricca signora Giovanna, e cerca di svolgere le sue due mansioni nella maniera migliore possibile. Anche perché alla fine quella casa è piena di segreti.

04 giugno 2024

Siete stati lì (Fabio Galati, Laura Montanari)

Ebola è una malattia ma anche una entità diabolica: annienta chiunque, i soldati che vigilano, i medici che curano. E poi c’è polvere sui vestiti, scarseggiano medicinali, ma un dottore non può arrendersi, è la sua missione. “Ebola impone solitudini e disciplina, pensieri, ordine”. Una battaglia insomma, forse una guerra, chissà se ci sono vinti. O vincitori.
Nguyen Van Tanh non sa né leggere né scrivere. Nel 1969 ha visto bombe straniere cadere sul suo Vietnam. A 78 anni sul fiume silenzioso ancora pesca reperti e ravviva la memoria: “Si comincia a morire da lontano, quando nessuno sente”.
A Milano, città una volta da bere ed ora un po' bevuta, invece anche durante l’EXPO ci sono i cacciatori di briciole, gli esodati, i residui non conteggiati nelle statistiche. Dopo i quaranta anni difficile trovar lavoro, anzi quasi impossibile: non si pagano bollette, affitti, mutui, allora ecco la strada, i bidoni della spazzatura dove rovistare in cerca di sostentamento, prima di annegare nella disperazione meglio attenuare i morsi della fame.
Il buon Kramer è diventato campione del mondo con la Germania nell’edizione del 2014 dei mondiali di calcio, ma ha avuto una enorme colpa: una gomitata forse involontaria l’ha sdraiato per terra. Mentre i suoi compagni andavano a vincere lui perdeva conoscenza, lui, riserva acclarata in campo per un infortunio del titolare Khedira, lui che perde l’occasione di essere finalmente protagonista.E poi ancora, come un random senza logout, siamo nel mondo del carcere, un altro dei condannati non ce la fa più ma non chiede la grazia, semplicemente di non affogare in nauseabondi odori, di non dormire in celle sovraffollate, di non scontare la pena vivendo…

05 gennaio 2020

Il treno era in orario (Heinrich Böll)

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Andreas fuma l’ennesima sigaretta. E’ in viaggio con la fanteria tedesca, verso il limite del fronte orientale in rotta durante la seconda guerra mondiale, su questo treno triste e infame, perché profuma di morte. Ed aspetta con ansia, ma anche rassegnazione, l’avverarsi della sua profezia: giunto a destinazione sarà ucciso. Non
importa come. E così le fermate improvvise, il chiasso o il russare dei commilitoni, gli odori forti e sgradevoli, tutto appare inevitabile di fronte alla fine, Ha stretto amicizia con due commilitoni, l’apparentemente vitale Willi e un ragazzo biondo. Ma il primo scappa da una licenza infelice, dove ha scoperto l’adulterio della moglie ed il secondo è stato marchiato a fuoco dai crimini silenziosi della guerra, sotto posto a violenze sessuali dal proprio superiore in uno sperduto avamposto fuori da qualunque controllo. Intanto c’è chi magnifica nuove armi, chi crede nella invincibilità del Fuhrer e il convoglio lentamente sta arrivando dove deve. Andreas cerca di espiare i suoi peccati, ricorda solo i torti veri o presunti che ha inflitto, mangia le ultime scorte, beve e fuma molto ma se ne ha voglia, ed ha un solo rammarico: non aver vissuto mai nemmeno un’ora d’amore, nel senso fisico e spirituale, e gli sembra ingiusto dover morire così, con questa deficienza.

22 giugno 2019

Eureka street (Robert Mclian Wilson)

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Where the streets have no name” cantavano i miei amati U2 in quegli anni lontani e vissuti che si chiamano ottanta e sono dello scorso secolo ormai. E’ passata una vita. Invece qui la via ha un nome, le certe solite facce, un po’ di vita e qualche storia. Questione irlandese, bombe ovunque ed una tensione continua fra due facce di una stessa religione, il cristianesimo, con cattolici e protestanti che ne rivendicano l’autentica interpretazione. Siamo a Belfast, coi militari che ti mettono un carro armato in faccia e che quindi siamo in onda sul canale dei poteri forti, la città è attraversata da una lotta senza quartiere, anzi no, una guerra che si combatte nelle vie, nei vicoli. E verso i trent’anni qualcosa bisogna pur fare. Che sia nulla o tutto tocca provarci a vivere. Anche verso una fase della vita dove davvero non sei vecchio ma neanche bambino, come i protagonisti.