04 agosto 2014

La trama del matrimonio (Jeffrey Eugenides)


Amore? Ma davvero, cosa sarà mai, magari tutto, magari nulla. Come definire l'eterno impalpabile sentimento che ci esalta e rovina ma pur sempre rimane sfuggente, non capibile, insomma, quasi fuori dal mondo.Tutti, credo, almeno una volta (una?) hanno detto "ti amo". O almeno se lo sono sentito dire. O infine, hanno pensato di. Insomma,. Universale, come solo il sole può essere. O anche la luna. Come il giorno e la notte.

Un eroe borghese (Corrado Stajano)


Quando a Milano il 14 luglio 1979 si tengono i funerali di Giorgio Ambrosoli, milanese, morto assassinato dopo essere stato nominato da qualche anno liquidatore delle due banche di proprietà dell'affarista faccendiere Michele Sindona, causa insolvenza e conseguente fallimento, nessun rappresentante istituzionale presenzia al luttuoso evento. Nessuno, esatto, del mondo politico.
Dei presenti però ne sente la mancanza ad onor del vero. Almeno questa è la forte,smaccata, livida impressione che se ne ricava a posteriori. 
I familiari, gli amici sapevano. O immaginavano. non avevano bisogno di suggerimenti. Il loro Giorgio era uno dei "giusti", uno di quelli che ci credono, uno che non si era spaventato a trovarsi di fronte un muro di gomma ed una fitta ragnatela di passaggi, ritiri, consegne non solo poco chiari, ma non legittimi, fuorilegge. Non poteva andare d'accordo con lo stuolo pavido e promiscuo, talvolta putrido del mondo politico.

02 agosto 2014

HHhH. Il cervello di Himmler si chiama Heydrich (Laurent Binet)

Yuppismo nazista  A parte il fatto che della parola nazista si fa uso improprio, ma si sa, la lingua è cosa viva, il nazismo è morto dicono.  Una catacomba all'interno della chiesa di San Cirillo e Metodio, a Praga. 18 giugno 1942. Siamo in piena seconda guerra mondiale ed i tedeschi per ora sembrano invincibili. Due battaglioni di SS, famelici e inferociti circondano la chiesa, agitati, determinati. Li aspettano dentro i sotterranei sette paracadutisti della resistenza ceca. Centinaia di uomini contro uno sparuto manipolo di patrioti legittimisti. Per una volta i pochi daranno filo da torcere ai molti. Dureranno a lungo e non finiranno nelle mani dei nazisti, certo che no. Una volta decaduta qualsiasi possibilità, si suicideranno per non cadere vivi nelle mani dei tedeschi. Quei sette eroici resistenti erano a vario titolo coinvolti nella morte del governatore del Reich in quella città e regione. Reinhard Heydrich, un arrivista del regime, uno yuppie ante litteram. 

01 agosto 2014

Sacrificio a Moloch (Åsa Larsson)

   

Aveva in parte ragione forse Shakespeare, perché c'era del marcio in Danimarca, ma non solo. Il gelo non spegne e non fredda gli istinti più cupidi e morbosi infatti.

Rebecka ha una vita difficile alle spalle, ma sta reagendo. Custodisce due cani, di cui uno refrattario e selvatico; coltiva semplici amicizie, una con Krister, uomo forte e innamorato ma sfigurato in volto da un incidente e col vecchio, paterno Sivving, vera mente storica dei fatti del luogo. L'incarico di procuratore in questa sperduta provincia svedese serve anche a raccogliere istanti di intima serenità preclusi altrove.

30 luglio 2014

Foto di gruppo con signora (Heinrich Boll)


Certo che è difficile sottrarsi al fascino di Leni Pfeiffer. Quasi impossibile. Come forse la signora Bovary di un secolo precedente, Leni è una donna magnetica, calamita attenzioni, sorrisi, dubbi, certezze ed incertezze. A suo modo mitica. Leni è assoluta spontaneità e naturalezza, sentimento orgoglio, passione. E poi spensieratezza e conclusioni, sconclusioni e pensieri.
Leni è una donna, anche se di carta, perché vive solo tra le pagine di un romanzo per certi tratti geniale e per certi versi smisurato e scomposto, che inchioda lo snodo cruciale della sua storia in anni difficili, memorabili perchè dannosi, fatti di morte,sangue, tradimento odio e disprezzo, anni di guerra, anni della seconda guerra mondiale.
L’ambientazione è in Germania, il paese che di guerra ferì e di guerra perì quasi a metà del secolo ventesimo. Paese che fu reinventato, ricostruito e distrutto da un orrido megalomane, che seppe conquistare i potenti e soggiogare le masse per portare rovina a quasi l'intero mondo europeo. Ma non era solo, è bene ricordarlo. Quelli che materialmente agiscono sono altri, lui era un capo. Al di là di ciò, risulta oltremodo interessante gettare uno sguardo sulla seconda guerra mondiale senza le partigianerie di sorta che animano la nostra letteratura nostrana sul tema, nella terra degli sconfitti, dove il personaggio principale è una donna a suo modo irripetibile, tratteggiata dalla penna di uno scrittore ispirato.

29 luglio 2014

I traditori (Giancarlo De Cataldo)


Già. Il Risorgimento. Ovvero quella che dovrebbe essere la radice comune da cui è nata la nostra malmessa e malmenata nazione. Ma dopo 150 anni ci si accorge che non è così. Colpa del momento, colpa di spinte autonomiste di alcune regioni, colpa di tutto e forse di poco. Quindi non si tratta di revisionismo fine a sé stesso, indirizzato politicamente e nutrito magari da un'ideologia malsana. Si tratta di prendere atto che l'epoca risorgimentale, turbolenta ed eroica anche per il sacrificio di diversi martiri, non è stata per così dire una redenzione voluta da un intero popolo, ma un'immensa e talvolta soverchiante, travolgente spinta voluta ed organizzata da pochi e che in molti hanno subito, o comunque non accettato. E quel legittimo, strisciante sospetto che ci sia stato a capo di tutto una "lunga mano", che aveva deciso per tutti in base alle proprie più o meno lungimiranti convenienze, un disegno strategico di pochi a beneficio personale e non collettivo.

23 luglio 2014

Acciaio (Silvia Avallone)

Dopo l’invasione mielosa ed appicicaticcia dei pre-adolescenti sfornati da Moccia, tutti amore e fantasticheria, senza un briciolo di sostanza, prima o poi doveva succedere "Acciaio". Che quell’ambientazione gelatinosa e zuccherata si adulterasse e diventasse anagraficamente più adulta, fosse spostata in ambienti marginali e pseudo degradati e cominciasse a provare senza sosta pruriti sessuali e rivendicazioni esistenziali al sapor di cocaina. Come se il Cuore di De Amicis lo mischiassero a Trainspotting. Diventa un aborto di romanzo. Certo ne avevamo proprio bisogno, come no. Se ne sentiva la mancanza. Noi lettori, di quaranta anni, non vedevamo l’ora. Di un frizzante lassativo che ci facesse finalmente scaricare in bagno gli ultimi rimorsi per la nostra giovinezza ormai andata e per le letture generazionali che non ci avevano mai soddisfatto. Ci hanno risolto un dubbio: noi non eravamo e non saremo stati mai così e dubito che gli adolescenti di adesso lo siano, almeno completamente. E’ una lettura a suo modo gratificante: capisci che  c’è sempre qualcosa di peggio di quello che scrivi o in cui credi. perché Acciaio non può essere il vero ed il nostro. Altrimenti amen, siamo fregati.

21 luglio 2014

L'opera struggente di un formidabile genio (Dave Eggers)




The end. Arriva l'ultima pagina, si chiude il libro. Nella bocca un sapore dolcemaro, soddisfazione che si mischia a insoddisfazione. Mentre vai a letto ti chiedi avrò letto un bel libro o solo il trailer di un possibile scorpacciata di adrenalina intellettuale destinato solo a lasciare insani appetiti pensierosi?
Riavvolgi il nastro, ripercorri la storia. Bisogna scoprire cosa ha guastato il dolce e l'amaro, il sapore. La prevista abbuffata di emozioni, per un ingordo e bulimico mangiatore di sogni su carta, non ha avuto nessuna soddisfazione...né in poesia, né in prosa, ahimé.