Metafisica del contemporaneo. Un partito politico importante. Un leadership inattaccabile
da difendere. Sondaggi. Consenso. Ed una vita propria che sfugge, va via.
Bisogna riprenderla. Enrico se ne va, di nascosto e senza dare spiegazioni. Il
mondo non può girare attorno ad un segretario di partito. Meno male che ha un
fratello gemello. Peccato che sia in centro di igiene mentale. Però alla fine
meglio salvare le apparenze e sostituirlo, costi quel che costi. Anche se alla
fine invece che il tracollo, l’inopinata ed ingiusta malefatta politica si
rivela un successo. Il tutto su un piano speculativo. Con, per
contrappasso, sullo sfondo il sesso,
inteso come istinto primordiale e salvifico, a giustificare la propria
insoddisfazione. Che sia romantico o veloce, rimane l’unica certezza. Dura quasi un attimo, eppure appaga.
25 ottobre 2016
19 ottobre 2016
Il figlio ( Philipp Meyer)
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14 ottobre 2016
Ricordami così ( Bret Anthony Johnston)
Paura, dolore. E soprattutto il senso di colpa, che attorciglia
istanti, violenta cervelli e stringe forte la presa sin quasi a far mancare il
respiro. Si pensa sempre di non fare il proprio dovere, da genitori, di far
mancare qualcosa al figlio ed allora ci si umilia e ci si frusta, peggiorando
di fatto le cose. La famiglia Campbell sembrava una famiglia felice, di quelle
che diciamo da pubblicità Barilla. Poi è scomparso Justin, il primogenito. I tre rimasti, padre, madre e secondogenito, hanno sfaldato tutto, la propria autostima, il passato, il presente ed il futuro. Nulla rimane uguale. Si differenziano legami intimi, la reciprocità, la condivisione, anche l'affetto. E l'improvviso ritorno dello scomparso, dopo una vicenda
tenebrosa se non orrida, invece di essere una catarsi diventa un problema.
12 ottobre 2016
Camerata Neandertal (Antonio Pennacchi)
Un vero e proprio outing. Mentre lo trasportano al
Policlinico Gemelli di Roma, Antonio Pennacchi pensa che in fondo è un uomo
fortunato. Secondo infarto, sempre in prossimità di pubblicazioni che lo hanno
impegnato a fondo ma anche liberato di tensioni artistiche ed espressive, con
l’impossibilità di esser curato a dovere a Latina, la cittadina che ama e dove
vive. Ma ce la farà. Roma lo aiuta ed in fondo lo ispira da quando è poco più
che un bambino. Ma Latina, la vecchia Littoria dei tempi del Duce, in realtà è
il crocevia dei tanti suoi ricordi, Certo, uno dei motivi principali che lo
animano da quando ha smesso di lavorare e si è laureato in Lettere è quello di
ristabilire alcune verità storiche, anzi preistoriche. Veramente l’Homo Sapiens
è tale oppure è una commistione di razze? L’urbanistica ha regalato alla sua
terra natia una dignità oppure è stato solo il solito affare gestito male dalla
politica e da speculatori? Pennacchi forse soffre di cuore perché ci tiene
troppo a dire la sua verità.
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