Robert sta passando
mesi difficili. Viene spesso assalito dal fantasma di tornare nel nulla.
Realizzato un sogno, quello di diventare un artista celebrato e famoso, ora
combatte la paura di non essere all'altezza di quanto conseguito. Rock Foxx,
suo nome d'arte, ragazzo nero dalle umili origini, vive di musica sin
dall'adolescenza. Non pensa ad altro, ogni santo secondo. Tutto è ritmo, sound,
accordo, arrangiamento. Tenace e talentuoso, esibizionista quanto basta, ha
coronato il suo desiderio impellente, è uno dei nomi più in voga in ambito
musicale assieme alla sua band, in anni dove tutto sembra possibile. Siamo
infatti negli Usa fine anni Sessanta.
12 dicembre 2014
05 dicembre 2014
I volatili del Beato Angelico (Antonio Tabucchi)
Chissà quali e quanti miracoli compie la letteratura. E quante sensazioni improbabili evoca la lettura. Perché, mi chiedo, come è possibile che un pisano atipico, così poco toscano da sembrare esser nato in Colombia, erudito ma non capzioso, quando si lascia andare all'estro della sua capace penna, evoca suggestioni ed atmosfere di stampo portoghese- sudamericano e nella architettura dei suoi racconti lascia intravedere le stesse strutture e portanti delle geometriche costruzioni letterarie edificate da Borges?
La sintesi invero incredibile è questo anomalo ma italianissimo Antonio Tabucchi, scrittore ricercato ed originale, giunto al definitivo successo con quella perla di dignità e speranza intitolata "Sostiene Pereira", ma autore prolifico, soprattutto nell'ambito delle raccolte di racconti, cui si è prodigato spesso e con esiti felici.
Sogno, realtà, gioco e messaggio, straniamento ed iper- realismo. Le tematiche di Tabucchi giocano su registri differenti, ma sono marcatamente connotate e dannatamente suadenti. Sembra difficile poter fondere e sapere amalgamare, attraverso il mero esercizio della scrittura, elementi così impalpabili eppure a ben pensarci, pensateci bene, così presenti nel nostro vivere. Non so quanti conoscano, bene o per sentito dire, Antonio Tabucchi , romanziere e traduttore italiano. Laureato in Lettere Moderne con una tesi sul Surrealismo in Portogallo, ha insegnato Lingua e Letteratura Portoghese nelle Università di Bologna (1970-1973), Genova e Siena. Esordì come narratore pubblicando "Piazza d'Italia" nel 1975 e da allora non si è più fermato,
con una strada perseverante e perspicace, ai margini del successo ma non per questo affamato di ottenerlo. Su tutti, a mio parere, l'indimenticabile Sostiene Pereira.
"I volatili del Beato Angelico" è un delizioso libricino, da leggere con calma anche se non eccessivamente impegnativo, dove la scrittura dell'autore è una di quelle da assaporare lentamente, a piccoli sorsi, solo così se ne possono gustare le incredibili sfumature ricercate e letterarie e metaletterarie, le tonalità accese o evanescenti, la venatura malinconica o sarcastica.
Sin dal primo racconto che dà il titolo alla raccolta, capiamo di trovarci in pieno in un mondo narrativo surreale e/o fantastico, che non per questo deve essere ostico, o meramente onirico. E' un mondo possibile, abilmente edificato dalle parole e dalle immagini che ne scaturiscono. La storia del giovane frate alle prese con misteriose apparizioni volatili che renderanno di lui un pittore, fonde Storia ed immaginazione ed introduce quello che sarà l'asse portante dei restanti racconti. Dialoghi mancati, oppure inverecondi, inverosimili
o solamente plausibili, quelli raccontati nelle storie tra il pittore Goya ed re portoghese, quello tra la cartomante di Napoleone e Dolores Ibarruri, quello struggente e catartico fra Calipso e Odisseo. Surreale, intensa, deviante ma non fuorviante la narrativa che emerge da "Passato composto. Tre lettere, Ultimo invito", che chiude la raccolta, da non dimenticare il delizioso scambio epistolare intitolato "La frase che segue è falsa. La frase che precede è vera" e la borgesiana "Storia d'una storia che non c'è".
Innumerevoli influssi, letteratura che sgorga e letteratura che deriva, dedotta o indotta, unica la penna. Un testo che diverte e si diverte divertendosi, una ineccepibile lezione di talento, gusto, misura di un autore che possiamo tranquillamente annoverare tra i nostri migliori del Novecento.
04 dicembre 2014
Sostiene Pereira (Antonio Tabucchi)
Sostiene Tabucchi che ci sono innumerevoli possibilità di viversi il
proprio malessere intellettuale ed esistenziale. E che sia universale infatti che nascosto,
magari in soffitta, nel cuore o nel cervello, non si abbia un angolo ribelle,
un angolo che brama e concupisce un mondo diverso, migliore.
La banda della magliana (Gianni Flamini)
Un pugno allo stomaco. Un conato di vomito. Una rabbia sorda e cieca.
Leggere alcuni libri fa male, ti graffia il cuore, ti fa sentire indignato,
perso, sconfitto. E soprattutto ti fa vergognare di essere in una nazione
corrotta e corporativa, dove dietro la facciata esteriore si nasconde di tutto
e di più e alle spalle del cittadino comune vengono commessi efferati delitti e
variegate ruberie.
Per capire il DNA italiano, per arrivare a comprendere lo sfacelo attuale delle istituzioni, per avere insomma consapevolezza di quanto fango si è accumulato e stratificato negli anni ebbene la storia della Banda della Magliana è esemplare.
Per capire il DNA italiano, per arrivare a comprendere lo sfacelo attuale delle istituzioni, per avere insomma consapevolezza di quanto fango si è accumulato e stratificato negli anni ebbene la storia della Banda della Magliana è esemplare.
01 dicembre 2014
Il processo ( Franz Kafka)
Vorrei
incontrare chi non si è mai sentito in colpa. Sì, anche quello che
magari beccate spesso sull'uscio di casa, la barba fatta, il volto
magari insipido ma senza macchia o paura, gli occhi lontani, l'animo
impermeabile a qualunque sforzo, fatica o dannato impegno di questa
vita che ci vive e ci muore dentro senza che possiamo fare nulla.
Oppure la donna ineffabile, tanto bella che eppure si dà, quella che
volteggia, circuisce eppure eccola lì, bella statuaria,
irraggiungibile, come i cellulari, questo maledetto aggeggio che
ormai domina la vita o la riempie, nel caso di esistenze che hanno
bisogno di essere riempite. Come il mio portafoglio, per dire.
"Qualcuno doveva aver calunniato Josef K., poiché un mattino senza che nulla avesse fatto di male, egli fu arrestato."
25 novembre 2014
Con le peggiori intenzioni (Alessandro Piperno)
Lo so.
A volte il titolo mi prende e porta via, come una passione insana e insanabile. E questo titolo ha quelle peculiarità. Poi l'ambientazione. Questa meraviglia delle meraviglie che tutti chiamano anni sessanta. Dove tutto poteva succedere, molto forse pareva accadere e poco, a stringere le conclusioni, fece succedere in seguito, se non un inesorabile stritolamento delle impossibilità allora apparentemente possibili.
Italia era e Italia è rimasta, con qualche pseudo liberalizzazione in più e qualche corporazione che si è accorpata in corporazioni più grande. E qualche rigurgito xenofobo di sapor provinciale che ogni tanto qui e là goffamente fuoriesce, così stolto da essere quasi folkloristico, benché deprecabile.
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20 novembre 2014
Il giorno dello Sciacallo (Frederick Forsyth)
Esiste
l'arte anche nei cosiddetti generi minori, in questo caso una sorta di thriller
al sapore di spy story. Anche se narrativa di settore infatti, trattasi sempre
di gemma d'autore.
Anche perché questo romanzo ha una sua particolarità, essendo nella sua
interezza una indelicata, onesta, spassionata celebrazione del male fatto
persona. Tale inquietante risorsa narrativa ha l'appellativo di Sciacallo.
Inafferrabile, violento, sagace, capace di amare come uno stallone e di
bastonare come un Rambo.
E la sua mission non è esattamente rubare la marmellata. In un mondo appena
tagliato a fette dall'inizio della guerra fredda gli si chiede di uccidere
Charles de Gaulle, ovvero quel presidente dal volto corvino e dallo sguardo
truce che traghetterà la Francia dal dopoguerra agli anni settanta, tra guerre
coloniali, repressioni, colpi di stato, attentati e leggi liberticide. Una
dittatura dal volto buono, imparagonabile per cause ed effetti ad altra
esperienze antidemocratiche o similari vissute dal continente europeo.
19 novembre 2014
L'uomo dai cerchi azzurri (Fred Vargas)
Lui si chiama Jean-Baptiste Adamsberg. Il classico commissario tenero e tenebroso al contempo, con illustri ed ormai acclarati precedenti. Distaccato, intellettualoide, scontroso, malinconico, devastante con le donne ma con un amore che sfugge, perché Camille è andata via e rappresenta la chimera che alloggia in ognuno di noi. I suoi colleghi sono tratteggiati ma come se dipinti,
instabili e ieratici allo stesso tempo. L'intrigo è oscuro e fantasioso, qualcuno dipinge cerchi azzurri sui marciapiedi, evidenziando al centro del disegno oggetti strambi, quasi inutili e scrivendo una frase quasi esoterica, "Victor, malasorte, il domani è alle porte". Poi però il gioco si fa duro e compare un cadavere all'interno del cerchio, come Adamsberg oscuramente presagiva. Emblematico, contemporaneo, talvolta al limite dell'onirico, più che giallo, bello.
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