12 ottobre 2016

Camerata Neandertal (Antonio Pennacchi)


Un vero e proprio outing. Mentre lo trasportano al Policlinico Gemelli di Roma, Antonio Pennacchi pensa che in fondo è un uomo fortunato. Secondo infarto, sempre in prossimità di pubblicazioni che lo hanno impegnato a fondo ma anche liberato di tensioni artistiche ed espressive, con l’impossibilità di esser curato a dovere a Latina, la cittadina che ama e dove vive. Ma ce la farà. Roma lo aiuta ed in fondo lo ispira da quando è poco più che un bambino. Ma Latina, la vecchia Littoria dei tempi del Duce, in realtà è il crocevia dei tanti suoi ricordi, Certo, uno dei motivi principali che lo animano da quando ha smesso di lavorare e si è laureato in Lettere è quello di ristabilire alcune verità storiche, anzi preistoriche. Veramente l’Homo Sapiens è tale oppure è una commistione di razze? L’urbanistica ha regalato alla sua terra natia una dignità oppure è stato solo il solito affare gestito male dalla politica e da speculatori? Pennacchi forse soffre di cuore perché ci tiene troppo a dire la sua verità.

11 ottobre 2016

Itaca per sempre (Luigi Malerba)


 Riscrivere un totem, ma senza nerbo. La prima epopea occidentale. E, probabilmente, la più famosa. L’odissea. E da lì iniziò la narrativa occidentale, dicono gli storici. Come non resistere al suo fascino. E come non restare ammaliati da Ulisse, comprimario risolutivo nella prima parte e protagonista assoluto della seconda parte del poema. E qui ce lo ritroviamo quasi alla fine. quando approda alla sua amata, agognata ( e a volte obliata, Circe dixit) Itaca, dove Penelope la moglie è sempre più bella e concupita e gli altri suoi cari non faticano a riconoscerlo subito, nonostante il travestimento. Ma Penelope prende tempo, non si sa mai. Vedi le donne, quante ne sanno.

Giulia 1300 e altri miracoli (Fabio Bartolomei)


L'isola che non c'è. Forse. 

La condivisione. L'amore. Una vita che abbia una direzione se non certa perlomeno non affannata. Diego, Fausto, Claudio e Sergio. Più che un poker d'assi un quartetto senza archi e  per lo più stonato. Stonato dalla vita dal lavoro, dall'amore (ammesso che tale sia) oppure semplicemente da un carattere limitato.
E così i quattro, più per insofferenza che per voglia, aprono un agriturismo in Campania, sfruttando un casale a prezzo d'acquisto conveniente. Ma le magie non ci sono ed appunto serviranno miracoli, vuoi per propria od altrui incapacità.
L’allegra banda che presto crescerà di numero ha infatti dimenticato un po' di cose. I propri limiti, il proprio  vissuto e soprattutto la camorra, la corruzione, l'immigrazione clandestina ed una Giulietta 1300 che sotterrata per evitare guai, ha lo stereo che si accende ad intermittenza e trasmette musica classica. E non si spegne.

08 settembre 2016

L'altro mondo (Marcello Fois)

Barbagia. Fine ottocento. Bustianu, un avvocato senza remore. Una terra con le sue leggi e le sue storie, che mal digerisce oppure si accoppia in maniera insana e subdola con il governo centrale, che è lontano, oltremare. Una natura impervia non sempre benevola, dagli odori forti, da colori spesso vividi. E un sotto fondo di violenza, nuda  e cruda, quasi archetipica. Ed una storia con qualche tinta noir che racconta a volte cose dell'altro mondo. Ed una lingua particolare, sostenutissima.

23 agosto 2016

Opinioni di un clown (Heinrich Boll)


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Pagliacci alla ribalta. Ed il circo di cui si parla è quello poco edificante dell'ipocrisia umana. E lui accetta serenamente tutto, perché pur facendo parte del circo è solo un clown e fa collezione di attimi.
A volte si fa buio, nelle notti dell'anima, e puoi accendere le candele del sarcasmo oppure dell'odio, puoi sperperare iridescenti fiammiferi di speranze, tentando con vigore e tenace determinazione di illuminare spazi di comprensione oltremodo oscurati.

Quando il cuore si ribella.

Quando si instaura quella particolare cecità che permette di disintegrare il buio, che fa luce su ogni angolo oscuro.
Quando il cieco dolore solamente ammantato di ironia piega e spezza ogni debole ipocrisia, quando la rabbia viene stappata dalla bottiglia del dolore e fuoriesce, senza freni o inibizioni di sorta e nessun bicchiere di pazienza per quanto capiente può raccoglierla per intero.
Tutto questo accade quando un torrente di malinconia decide di arrivare al mare delle conclusioni per quanto disperate ed indesiderate esse siano.


18 agosto 2016

Soli eravamo (Fabrizio Coscia)

Che ne sapete voi, di come sono gli artisti. Gente strana, per niente comune. Oppure talmente ordinaria da mettere spavento. Così magari Cechov idolatra Tolstoj, quasi come ne fosse innamorato e si sente svenire quando lo incontra. Oppure Proust e Joyce se la tirano terribilmente e quando si incontrano non vorrebbero neanche salutarsi, pensando io sono meglio di te. Oppure Kafka impietosito scrive lettere per una bambina che ha perso la sua amata bambola. Un viaggio letterario ma non solo.


La strada è la mia casa (Pia Petersen)

Hadrien, dopo aver camminato ore per le strade della sua città, sta per uscire dalla biblioteca. Adora passare tempo lì dentro. Magari non legge, ma solo osserva e palpa i libri e si gode il silenzio, il caldo, l'apparente serenità. I libr lo affascinano. Una volta aveva uan fornita biblioteca personale. Una volta.
Agli addetti chiede informazioni delicatamente, non si cura del fatto che il suo aspetto possa suscitare ribrezzo. La donna che è di turno al servizio utenti si sta avvicinando, l'orario di chiusura è già suonato, è ora di andare. Fuori fa freddo, i suoi vestiti laceri, il suo puzzo un fetore insopportabile.


09 agosto 2016

A mano armata. Vita violenta di Giusva Fioravanti, terrorista neo-fascista quasi per caso (Giovanni Bianconi)

Come un romanzo, ma tutto vero. Amori di piombo.
Perché si si amavano. 
Non sono impazzito, lo giuro. Non almeno nello scrivere questo pezzo. Perché esordire con un titolo romantico per parlare di un libro che narra degli snodi cruciali della veloce e feroce vita di Valerio Fioravanti, può sembrare se non blasfemo quantomeno inopportuno. Perché lui assieme alla sua compagna Francesca Mambro furono fra i più violenti terroristi neri di fine anni settanta ed furono i leader indiscussi della formazione eversiva denominata NAR, Nuclei Armati Rivoluzionari
Però si amavano. Come chiunque di voi, di noi, di altri. Non immediatamente, la passione istantanea calda e libidinosa, l'attimo fuggente, il colpo di fulmine e poi. Ma nel tempo, crimine dopo crimine. Come disse Freud, nel suo bel saggio "Il disagio della civiltà", le due pulsioni essenziali che animano l'essere umano sono Eros e Thanatos, amore e morte. E l'amore che fu e che è tutt'ora fra i due può essere una lucida e limpida testimonianza della asserzione del padre della psicologia. Si sono innamorati uccidendo a caso, spezzando vite innocenti.